Lo sviluppo dello storytelling e

la creazione dei tre personaggi del cartoon,

sono il frutto di immaginazione, fantasia e creatività

insite nel DNA della nostra agenzia di comunicazione.

Diego

Le mie madri mi hanno dato il nome di un eroe mascherato. Colui che si prende cura e difende i più deboli. Nasco da una matita, un foglio e dal desiderio di raccontare l’intangibile. Vivo di creatività, ascolto, osservazione nel mondo delle idee e delle immagini e mi destreggio con l’agilità dei giovani e dell’esperienza.”

Diego – Scoiattolo volante di Ego NewCom –

Diego lo scoiattolo volante, che per quanto piccolo, ha gli strumenti e le capacità adatte per aiutare ad attuare il cambiamento. Ha grandi orecchie per l’ascolto, occhi colmi dei desideri e le ali della creatività. Diego stimola ad andare oltre, a esplorare per comprendere e superare i preconcetti.

Diego è quella parte di noi stessi che ci accompagna giorno dopo giorno nella scoperta del nostro lato più empatico, che entra in connessione con gli altri.

Diego non è solamente uno scoiattolo, un oggetto, un peluche. Ha un significato profondo, in quanto simbolo del cambiamento, dell’opportunità, della speranza di diventare qualcosa di più grande.

È lo strumento che ci permette di percepire la nostra intrinseca capacità di ascoltare e comunicare.

“Diego è il simbolo del cambiamento che mi ricorda ciò per cui combatto, mi propone un nuovo modo di comunicare, diventando la mia àncora al cambiamento.”

Stefania Bongiovanni – Creative Director & Founder Ego NewCom –

Jonathan.
Vero eroe della storia

Jonathan avverte un senso di vuoto, di inefficacia. Una frustrazione che nasce dal pensiero di impiegare le proprie energie in una comunicazione e un approccio inadeguato, inefficiente, banale.

Jonathan è consapevole di non poter lasciarsi guidare da una mentalità statica e di dover abbandonare vecchi schemi mettendosi in gioco con nuove prospettive. Accoglie e conduce un percorso decisionale che lo porta a cambiare strada per restituire ai ragazzi, visti in precedenza solo come dati, identità e valore.

L’azienda di Jonathan sfida e libera sé stessa e noi da convinzioni e gli stereotipi.

Amy.
Icona della generazione Z

Abbiamo scelto di inserire nella narrazione la Generazione Z per due motivi principali.

Il primo è strettamente legato al marketing; una generazione studiata da grandi brand perché definita come il gruppo demografico più influente del pianeta, che nel 2020 rappresenta 2.56 miliardi di persone, contando il 40% dei consumatori. Nonostante questa generazione, nella sua complessità, sia oggetto di studi di marketing, le aziende italiane la conoscono ancora poco, o meglio, non riescono ancora a comunicare nel modo corretto.

La volontà è stata quella di metterci alla prova nel creare un prodotto di marketing che avesse come riferimento la generazione più difficile di questo momento storico. Rivolgerci a un pubblico così atipico e distante dagli schemi comunicativi classici, è stata per noi una grande sfida; misurarci su altre tipologie di pubblico sarebbe stato, obiettivamente, troppo facile o scontato.

Il secondo è un motivo di sintonia e di opportunità; quello dell’adolescenza e giovinezza è un periodo che ognuno di noi ha vissuto. La fase della vita in cui predomina lo scontro generazionale, la volontà di autoaffermarsi attraverso la diversità, la creatività, la ricerca dell’Io e la comunicazione con il mondo.

Loro sono i “giovani”, che come noi stessi nel passato, rompono gli schemi, scacciano le apparenze che nessuno comprende e legge con obiettività, perché resi miopi dalla distanza temporale.

Una generazione che racchiude tutti i tratti distintivi insiti negli specialisti della comunicazione: creatività, imprenditorialità, autenticità, voglia di lasciare un segno nel mondo e rispetto reciproco. Caratteristiche ampiamente rimarcate dalle ricerche di marketing e che sovente si riducono a insignificanti elenchi di parole. Restano concetti scritti senza diventare immagini, sensazioni o emozioni.

Addentrandomi con sensibilità nello spirito della Generazione Z, mi ha piacevolmente colpito una peculiarità difficile da tradurre in poche parole: il 60% degli adolescenti vuole cambiare il mondo. Amano l’autenticità, vivono di creatività e cercano la condivisione e il riconoscimento.

Mi sono innamorata di una generazione così lontana temporalmente ma così vicina alle mie ambizioni e alla mia personalità.

La mia adolescenza è stata segnata da lotte ecologiche e impegno nel contribuire a migliorare la società. Vivevo di creatività in un mondo che non riusciva a comprendermi. Ho sempre ricercato nella tecnologia e lo faccio tuttora, progresso e sicurezza.

Alla loro età non ho avuto l’opportunità di seguire i miei sogni e forse è stata proprio la mancanza della realizzazione nell’età adolescenziale che ha scaturito in me la voglia di approfondire e narrare le peculiarità che li rendono speciali: la loro creatività, il loro colore, i loro sogni.

Sta a noi, adulti, imprenditori e brand, oggi, cercare di dare una forma concreta alle loro esigenze per offrire loro l’opportunità di vivere una realtà che valorizzi i loro sogni.

Stefania Bongiovanni – Creative Director e Founder Ego NewCom –

In età adulta, raramente riusciamo a scindere, o quantomeno creare una connessione, fra la creazione del beneficio rivolta alla nostra generazione, dalla creazione delle opportunità orientate alle generazioni future che guardano a noi come un punto di riferimento e un esempio da seguire.

È tempo di agire e avere una visione positiva del futuro per noi e per tutte le generazioni future.